A 200 metri sul livello del mare, raggiungibile da Caserta attraverso la curvosa e divertentissima provinciale che scende dalla storica Vaccheria, non prima di aver superato il simbolo del basket casertano, il Palamaggiò, Caiazzo è una delle colline più conosciute di una provincia troppo spesso nota per le mere questioni di cronaca. Il territorio della provincia di Caserta, invece, ad occhi attenti, che fuggono dai luoghi comuni e dai facili razzismi, non così raramente anche interni, si mostra nella sua sobria bellezza fatta di paesaggi, monumenti, eccellenze artigianali e, tra le altre cose, di un’enogastronomia che dona sapori, odori e colori veraci di una terra antica e magica. E nei percorsi di questa terra, una volta forse un po’ più Felix, Caiazzo ha sempre rappresentato uno dei luoghi di svago, di amicizia e di gioia per tanti giovani e famiglie di vecchie e nuove generazioni. Anche il sottoscritto, nel tempo, si è legato fortemente a questa terra, come pure a quella di Triflisco, Pontelatone e Bellona, territori che hanno condiviso per decenni la stessa platea del sabato sera proprio per questioni enogastronomiche. Da ragazzo il rito del pranzo al ristorante, sicuramente molto più raro di oggi, mi portava a Caiazzo dove, crescendo, ho imparato ad apprezzare e farmi entrare nel sangue la gastronomia semplice e amichevole di diversi bravi ristoratori locali, tra cui quella storica dei fratelli Edoardo e Giuseppe Paglia. Inizialmente sorto come Snack Bar durante il mitico anno dei mondiali di Bearzot e Pertini, si proprio il 1982!, La Paglia è diventato presto un ristorante di riferimento per molti casertani e, scusate se è poco direbbe Totò, uno dei miei punti di riferimento in relazione ai beni culturali locali. Come ribadisco da tempo attraverso le mie ricerche ed i miei libri, i beni culturali non sono e non possono essere rappresentati esclusivamente da ciò che classicamente consideriamo tali. Una cattedrale, un’area archeologica, un museo, una reggia, un palazzo nobiliare o un borgo medievale sono solo una parte di ciò che possiamo e dobbiamo definire patrimonio storico di un territorio. I beni culturali sono espressione dell’ingegno umano, della vita di una comunità, delle attività lavorative, di condivisione, di svago, e per questo motivo non possiamo segregare fuori dalla categoria dei beni culturali una fabbrica, un oratorio, un hotel, come pure la bottega di un artigiano o un ristorante. Tutto ciò che rende vivo il territorio e si assesta su di esso diventando “tradizione” è, per me e per tanti altri che oggi vanno oltre le mere convenzioni arcaiche, un bene storico da preservare attentamente. La Paglia è uno dei beni storici del caiatino, un ristorante dove l’ambiente caldo e accogliente, rustico e verace, ti concede il lusso di rivivere un’epoca dove sedersi a tavola era una vera gioia. Un servizio sempre impeccabile e, altro elemento che indica l’acquisizione di una tradizione e l’ingresso nel novero del patrimonio territoriale, la presenza di un personale di sala cresciuto con questa attività di ristorazione. Ma non posso e non voglio dimenticare anche il cantore, quel chitarrista che, da quando ero ragazzo, rivedo ogni volta mentre pranzo o ceno in quello stesso luogo nel quale ho scelto di festeggiare in famiglia alcuni eventi della mia vita. Un compleanno, un anniversario, la mia laurea… Ecco, questi ricordi si fissano nel nostro cuore grazie al collante dei beni culturali, inchiodati saldamente grazie ad un patrimonio che molti nemmeno considerano tale. La Paglia, l’onesta e continua attività di Edoardo e Giuseppe, accompagnati ora da componenti della famiglia che sfornano una strepitosa pizza, e che mi faranno certamente la cortesia di svelare qualche segreto culinario per i lettori, rappresentano quell’Italia laboriosa e morale che piace a tutti. Rappresentano, appunto, la tradizione ed il patrimonio di una terra a forma di stivale dai mille volti e dai mille sapori o, più semplicemente, ricchissima di strepitosi beni culturali. Buon appetito a tutti e un saluto ai fratelli Paglia. Ci vediamo presto, anche per scoprire i segreti della pizza! inItaly continua… non perdiamoci di vista.
2019-09-11